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LEGGENDE DI VIAREGGIO



Tra le più note leggende di Viareggio ci sono quella della sirena che si addormentò sulla spiaggia. Incantata dal mare versiliese, uscì dalle acque per troppo tempo e morì. Trovata da un pescatore, la seppellì in un'urna di cristallo.

Un'altra sirena ammaliò un povero pescatore, portandolo con sè negli abissi dove vissero per decenni. Un giorno, voglioso di tornare nella sua terra, pregò la sirena di farlo andare almeno per qualche momento. Lei acconsentì, a patto di avvicinarsi alla sua vecchia capanna. Ma la curiosità fu troppa e la terra si aprì inghiottendolo nel mare, dove prese le forme di un grande pesce fantastico.

Il più famoso folletto di Viareggio è invece Giosalpino, scherzoso e burlone. Lo conobbero bene due fratelli che tornando a casa videro un foglio di carta sulla loro strada. Uno dei fratelli disse all'altro di non toccarlo, perchè temeva si trattasse di Giosalpino, ma senza ascoltare gli avvertimenti, l'altro fratello lo prese a calci. Il folletto lo scaraventò allora oltre il fosse. Impaurito, il malcapitato corse a casa, ma la mattina dopo si svegliò senza neanche un capello in testa.

Un'altra leggenda ci parla di un frate che andava predicando la buona novella e si fermava spesso a pregare lungo il bordo di un canale. Galeotto fu il fiumiciattolo. Si innamorò infatti di una fanciulla che passava sempre da quelle parti ed era da lei ricambiato. Così andaraono avanti per certo tempo, finchè dopo una lite, la ragazza disse ai quattro venti la notizia. Non sopportando la la vergogna, il frate si gettò nel canale, che da allora si conosce come "Fosso dell'Abate".