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L'imponente arco che caratterizza il Monte Forato ci parla di una leggenda legata a San Pellegrino. Trovandosi nel bosco a pregare, venne improvvisamente attaccato da demoni e folletti. Il Santo alzò allora la sua croce e gli spiriti spaventati si dileguarono verso il mare, bucando il monte che da allora si conobbe come Monte Forato.
Un'altra leggenda di San Pellegrino racconta invece della sua vita di privazioni, mangiando solo radici e bevendo acqua dei torrenti della Garfagnana. Il Santo costruiva grandi croci di faggio e le elevava al cielo, ma il diavolo, invidioso della sua costanza, gli si presentò per farlo smettere e gli assestò un violento schiaffone che lo fece cadere a terra tramortito. Riavutosi dopo un po', San Pellegrino non si tirò indietro e colpì con più forza il diavolo che cominciò a scappare senza freni e nella sua fuga per la valle del Serchio sbattè la testa contro il monte che poi divenne il Monte Forato.
Una versione di questa leggenda ci presenta il diavolo come un drago spaventoso o conturbante fanciulla, prima del famoso schiaffo. Secondo la tradizione, quando si va a San pellegrino in Alpe, bisogna caricarsi sulle spalle un sasso come penitenza, tanto grande e pesante dipendendo dall'età e dalla propria forza, e depositarlo nel luogo detto "Giro del diavolo", dove San Pellegrino schiaffeggiò il diavolo.