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Si raconta a Camaiore che nell'antichità, quando il castello di Montecastrese splendeva sulle pendici del monte Prana, una feroce battaglia obbligò i castellani a nascondere un favoloso tesoro: una chioccia con dodici pulcini d'oro.
Dicono che ancora oggi tra i ruderi si possano vedere di notte i bagliori del tesoro e che una volta un gruppo di persone decise di ritrovarlo. Bisognava però pronunciare delle parole magiche per liberare l'incantesimo del diavolo che lo proteggeva. Mentre alcune persone sorvegliavano la strada, altre scavavano, con il sottofondo della litania del più anziano del gruppo. Quando scoprirono il tesoro, il cielo divenne improvvisamente buio e cominciò una violenta tempesta. Il gruppo aveva già trovato due casse, quando una delle sentinelle, si impietosì di un viandante fradicio e a cavallo che gli implorava di poter passare per andare a curare la moglie malata. In quel momento un fulmine scese dal cielo e accecò gli scavatori, le due casse si ricoprirono magicamente di terra e gli uomini vennero spinti verso il muro da una forza misteriosa. Sollevarono la testa e videro una scia di fuoco a forma di cavallo salire fino in cima al monte Prana.
Capirono allora che l'anziano a cavallo era il diavolo che gli aveva impedito di prendere il tesoro.